BEÑAT ACHIARY
Beñat Achiary è cresciuto nella tradizione basca da lui intesa come luogo di rinascita e creazione, un patrimonio vivente trasformatosi in un percorso verso la propria libertà e un luogo di altissima poesia.
A partire da questo viatico, intraprende l’avventura della vita e della relazione nello spazio del “Tout Monde”, come direbbe Édouard Glissant. in costante dialogo con i creatori più originali dei Paesi Baschi e del mondo.
Ha all’attivo più di 60 dischi e la creazione di molte musiche per la danza o il teatro e anche la partecipazione attiva a moltissime opere poliartistiche, collaborando a più riprese con artisti come, tra gli altri: i fratelli Josean e Jesus Artze, suonatori di txalaparta, boscaioli e poeti, il flautista Michel Etchecopar, il creatore e suonatore di “alberi sonori” José Le Piez, il giocoliere Jérôme Thomas, il percussionista Lê Quan Ninh, la coreografa Adriana Bilbao, il pianista Michel Queuille, il chitarrista Pedro Soler, il “cantaor” flamenco Raúl Micó, il griot Ablaye Cissoko, il ballerino congolese Chrysogone Diangouay, lo slammer Souleymane Diamanka, il teatro equestre Zingaro del regista e addestratore di cavalli Bartabas, etc…
Nell’ambito della musica improvvisata o ai confini col jazz ha registrato e suonato, a partire dagli anni ‘80 ad oggi, con musicisti quali, tra gli altri: Michel Doneda, Kent Carter, Ulrich Gumpert, David Holmes, Bernard Lubat, Steve Beresford, Tony Coe, Carlos Zingaro, Didier Lasserre, Ramon Lopez, Stephane Oliva e in Italia con Gianni Lenoci, Marco Colonna e Francesco Forges.
La sua passione per la trasmissione del “potere di creare” per tutti e da parte di tutti si manifesta nel suo modo di essere, nei laboratori di canto, nelle conferenze, negli articoli, nel lavoro con adolescenti, bambini e adulti, ma anche nell’accogliere alcuni degli artisti più carismatici del mondo, accanto ai creatori dei Paesi Baschi, in due festival – inventati con la sua compagna, sua moglie, Maite Etchemendy Achiary, da più di 25 anni (Errobiko Festibala a Itxassou e Les Ethiopiques a Bayonne) – oggi nelle mani della giovane generazione di creatori baschi, come suo figlio Julen, percussionista e vocalista con il quale collabora in vari progetti, fra cui “Un Poete à New York”, sulle poesie di Federico Garcia Lorca.
Formatosi nella tradizione orale di Iparralde (il Pays Basque francese) ha insegnato a lungo al Conservatorio “Maurice Ravel”di Bayonne ma anche in stage presso i Conservatori Superiori di Parigi e Lione, inoltre conduce laboratori di canto nei Paesi Baschi o in collaborazione con il Roy Hart Theatre.
Nei concerti, laboratori e stage, ama condividere e vivere esperienze di un canto libero e radicato nel “grande respiro” e in una tradizione viva, in un itinerario dove ogni esecuzione, interpretazione, invenzione, è rinascita. nell’avventura viva dell’improvvisazione, nei rapporti fecondi con le culture che ci compongono e che non smettiamo mai di inventare e scoprire nei passi della nostra vita.
ATELIER TEATRO
La compagnia nasce a Milano nel 2008 con la direzione artistica di Mamadou Dioume, dal 2014 è diretta da Ruggero Caverni e Giulia Salis.I primi spettacoli indagano le origini della cultura teatrale occidentale nella tragedia greca: Baccanti, Antigone e Prometeo incatenato. Dal 2014 al 2017 ha sviluppato un percorso attorno alla figura di Aristofane in chiave di teatro popolare moderno: Gli Uccelli, Le Nuvole e Pluto-Pace. L’incontro con la commedia dell’arte e il maestro Carlo Boso porta alla creazione dello spettacolo L’Asino d’oro da Apuleio, una sintesi delle esperienze precedenti. Parallelamente, nel 2018 si inaugura la stagione “Atelier dei ragazzi”, un ricco repertorio di spettacoli didattici interattivi rivolti alle scuole.
Dal 2020 organizza il festival “Le mille e una piazza”, il teatro popolare all’aperto, rivolto alle periferie di Milano.
https://atelierteatro.it/