Michela Giudici, classe 1993, inizia a studiare recitazione all’età di 8 anni, prima nei laboratori scolastici e poi presso la scuola Teatri Possibili di Milano. Approfondisce la sua formazione attraverso corsi specifici sulla voce e sull’utilizzo del corpo scenico, rispettivamente con Sandra Zoccolan e il Teatro delle Moire, e sulla Commedia dell’Arte con Carlo Boso.
Nel 2011 fonda la compagnia “Fenice dei Rifiuti” che dal 2014 fa parte del consorzio TLLT che ha in gestione il Teatro Libero di Milano. Lascia la stessa nel 2016. Prenderà parte a tutte le produzioni.
Nel 2016 scrive, dirige e interpreta il monologo ancora in distribuzione Annabel – Ballata anoressica per manichini bulli, il quale viene selezionato dal sito milanoteatri e dal critico Ivan Filannino come uno dei migliori spettacoli della stagione 2015/2016 e dal sito saltinaria e dal critico Francesco Mattana come uno degli spettacoli con la miglior drammaturgia dell’anno 2016.
In qualità di attrice partecipa a numerose produzioni, in diverse compagnie. Si citano “Atelier Teatro”, “Chronos3”, “El Conde de Torrefiel” (in scena al Teatro dell’Arte Triennale di Milano), “La CorporAzione”, “i Birbanti” (in scena al Teatro Filodrammatici di Milano), “FavolaFolle”, “Compagnia ZeroDue”, “Chajka Studio”, “Teatro 2” (in scena, tra gli altri, al Teatro Carcano di Milano e al Teatro Sociale di Mantova).
Nel 2015 ottiene il terzo posto nel concorso di recitazione Premio Martucci ed è semifinalista ad Attori Doc, come nel 2014. Nel 2013, invece, è semifinalista al concorso di recitazione Salicedoro e finalista al premio Gabriele Accomazzo.
Come autrice viene selezionata dal concorso Banco di prova 2018 con il testo Depersonalizzazione – E di come l’Amore possa ristabilire la Realtà. Vince inoltre il premio L’Artigogolo nel 2015 e la menzione speciale dello stesso nel 2016 con i testi scritti a quattro mani con Alessandro Veronese, rispettivamente: Sacrificio del fieno e Nascondigli. Si segnala infine la scrittura della sua prima commedia nel 2018 dal titolo La lunga notte di Bernardo Ferugli, messa in scena ad opera della compagnia teatrale Non fate caso a noi di Torino.
Laureata in Scienze Umanistiche per la Comunicazione all’Università Statale di Milano con la tesi dal titolo Le storie nascoste. Un ipertesto dall’Antologia di Spoon River, ha da sempre a cuore progetti di interesse sociale: a partire dalla partecipazione a un progetto rivolto a ragazzi con DSA con l’Associazione AGIAD nel 2010-2011, alla conduzione di laboratori teatrali nel corso dell’anno scolastico 2017-2018 con l’Associazione Teatro 2 e come singola in scuole elementari e istituti superiori, fino alla partecipazione come educatrice nel laboratorio teatrale del Circolo Culturale di Porta Romana rivolto a ragazzi con sindrome di down a partire dal 2018.